Lo sviluppo della visione.
Al momento della nascita i neonati tengono quasi sempre gli occhi chiusi, ma li aprono solitamente già dopo pochi minuti o poche ore. Il colore dell’iride del piccolo è grigio- azzurra; questo è un fatto assolutamente fisiologico dovuto alla temporanea assenza nell’iride della melanina, il pigmento naturale che il corpo inizia a produrre solo successivamente. La capacità di vedere del bambino non è chiaramente paragonabile a quella dell’adulto; infatti anche se lo sviluppo anatomico è già completo quello funzionale avviene gradualmente e si conclude intorno ai 3-5 anni di vita. La plasticità del sistema visivo però può terminare anche intorno agli 8 anni. Vediamo passo passo come si sviluppa la visione nel bambino.
Prime settimane di vita:
Fin dalle prima ore di vita il neonato reagisce agli stimoli luminosi e al buio, non riesce però a controllare i movimenti oculari che appaiono infatti scoordinati, non riesce a mettere a fuoco e nemmeno a percepire i colori. Dalla seconda- terza settimana di vita il piccolo comincia a coordinare i muscoli oculari, mette a fuoco gli oggetti vicini posti a circa 20-25 cm (la distanza del volto della mamma quando lo allatta) riuscendo a fissarli, ma non ad inseguirli. Gli oggetti posti oltre i 30 cm appaiono in tonalità di grigio e ancora sfuocati.
1-2 mese di vita:
Il piccolo è interessato agli oggetti colorati e alle forme più complesse, fissa le luci e gli oggetti e riesce ad inseguirli per un breve periodo (st
imolo di fissazione). Riesce a cogliere solamente il contorno del viso delle persone e sorride a qualsiasi stimolo abbia le sembianze di un volto. Comincia ad
acquisire il riflesso di chiusura palpebrale alla minaccia. Il campo visivo comincia ad ampliarsi migliorando così la percezione dello spazio che lo circonda.
3 mesi di vita:
A tre mesi di vita il bambino coordina meglio i muscoli del collo e anche i movimenti oculari riuscendo cosi ad inseguire meglio con lo sguardo il volto della mamma che si muove. Matura la capacità di accomodazione inizia quindi a riconoscere il volto della mamma e riesce ad osservare gli oggetti che si avvicinano a lui (convergenza). La sensibilità al contrasto è simile a quella dell’adulto e percepisce i colori più sgargianti.
4 mesi di vita:
Comincia a svilupparsi la visione binoculare (le due immagini derivanti dai due occhi vengono fuse in un’unica immagine a livello cerebrale) e la coordinazione occhio-mano. Riesce ad inseguire con precisione il movimento degli oggetti in tutte le posizioni di sguardo.
6 mesi di vita:
Durante questa fase di vita il bambino vede circa 2/10, insorge la stereopsi (percezione della profondità) e si ha una buona fissazione anche degli oggetti distanti. Vede con maggior chiarezza i colori. I muscoli dei due occhi sono ben governabili e dunque non si osservano più forme di disallineamento oculare; anche la convergenza necessaria alla visione binoculare si è consolidata.
7-10 mesi di vita:
Il bambino raggiunge un acuità visiva di 5/10.
1 anno di vita:
Il piccolo vede 6/10, indica gli oggetti che gli interessano e l’estensione del campo visivo è come quello di un adulto.
3 anni di vita:
l’acuità visiva ha raggiunto i 7-8/10.
4-5 anni:
Il piccolo riesce in assenza di ametropie a raggiungere i 10/10. La maturazione delle funzioni visive è completata anche se è possibile ottenere qualche piccola modifica fino a qualche anno più avanti.
La diagnosi precoce di un problema visivo o di uno strabismo è fondamentale perché è solo in un periodo ristretto della vita (periodo plastico) che si sviluppano gli aspetti più importanti della visione. L’importanza dello screening visivo e dell’ambliopia è fondamentale poiché se si rilevano dei deficit o delle anomalie, si può improntare al più presto il percorso riabilitativo ottenendo così dei risultati migliori.